Che fatica questa mascherina!

La canicola estiva è arrivata e, come ogni anno, si apre il dibattito su come le amministrazioni abbiano intenzione di gestire la situazione, aggravata, inoltre, dalle misure introdotte per la gestione del rischio di infezione da Covid19.
Nello specifico, le tanto amate, odiate e dibattute mascherine.
Tutti noi, almeno una volta al giorno, mentre arranchiamo con fatica tra un locale climatizzato e l’altro, sentiamo la fortissima tentazione di immolare quello specifico dispositivo di protezione individuale sull’altare di qualche divinità ultraterrena, ma ci tratteniamo, consapevoli delle motivazioni che ci hanno portato ad avere disposizioni di questo tipo.
O, forse, perchè abbiamo finalmente raggiunto un locale climatizzato e preferiamo concentrarci sulla splendida sensazione dello split regolato ad altezza coppetto.

La tematica è fonte di ampio dibattito tra gli esperti, che stanno cercando soluzioni che possano proteggere tutti e non mettere in ulteriore crisi quelle fasce sensibili già normalmente messe a dura prova dall’afa estiva.

I primi sono gli stessi medici, soldati in prima linea nella battaglia contro il Covid19, che, se interrogati sulla questione, esprimono pareri diversi e indicano approcci di natura differente, pur rimanendo concordi sul fatto che le mascherine non costituiscono un rischio per la salute pubblica. Ovviamente, la fatica e il caldo rendono più accentuate le sensazione di affaticamento respiratorio e di afa, ma sono progettate per consentire all’utilizzatore di poter proseguire con le proprie attività riducendo al minimo i disagi comportati dal loro utilizzo.

C’è chi rimane fedele alla “linea dura” e ribadisce l’importanza fondamentale di indossare (correttamente) la mascherina ovunque si vada.
Altri preferiscono un’ottica più “situazionale”, che preveda indicazioni volte a un efficace distanziamento sociale e un ricorso al dispositivo di protezione solo nei momenti in cui si è costretti ad avvicinarsi più del consentito a un’altra persona.

La passione di alcuni paesi dell’area asiatica per le mascherine è ormai un dettaglio piuttosto noto nell’immaginario comune e non è, quindi, così sorprendente che sia arrivato proprio da quella zona un approccio totalmente diverso alla questione.
Alcune grandi aziende giapponesi hanno deciso di lavorare direttamente sull’incriminato pomo della discordia, sperimentando sui materiali di fabbricazione e con alcuni “gadget” piuttosto interessanti.
Vi facciamo qualche esempio.
La Yonex Co ha intenzione di mettere in produzione lotti di mascherine confezionate con tessuto “Very Cool”, contenente xilitolo e in grado di assorbire calore e sudore, già utilizzato per l’equipaggiamento in dotazione alla squadra di badminton giapponese.
La Knit Waizu, invece, ha preferito un approccio decisamente più diretto creando e mettendo in vendita mascherine dotate di piccole tasche in cui inserire pacchetti di ghiaccio, in grado di tenere il viso fresco per circa due ore.

Ad oggi, in Emilia Romagna, le disposizioni in merito all’utilizzo delle mascherine sono ancora piuttosto stringenti e chiaramente esplicitate nei vari protocolli operativi divulgati nei Decreti di Giunta Regionale.
Al momento, non è dato sapere quando o come queste scelte verranno riviste o ammorbidite, ma noi di Gip vogliamo cercare lo stesso di darvi qualche consiglio per riuscire a gestire un momento che si prospetta piuttosto complesso:
cercare di mantenere il distanziamento sociale
indossare correttamente la mascherina
prestare particolare attenzione alla propria reidratazione
evitare di uscire di casa nelle fasce orarie più calde

In questo periodo di difficile ripresa, è importante non concentrarsi unicamente su quegli aspetti che ci sembrano più negativi e pesanti e lavorare insieme per raggiungere l’obiettivo comune il prima possibile.

Noi di Gip siamo disponibili, oggi più che mai, per cercare insieme a voi una soluzione che possa adattarsi al meglio alla vostra realtà aziendale e che coniughi i principi di prevenzione e protezione con il benessere e la produttività dei lavoratori.

Vuoi saperne di più?

Contattaci!