Ti sei perso la puntata di Un Caffè in Diretta con GIP?
Nessun problema, vi riassumiamo noi quello di cui abbiamo parlato con Dora nella nostra mezz’oretta di chiacchiere.
Abbiamo trattato un tema delicatissimo, difficile da sviscerare in modo corretto davanti a un caffè e con una manciata di minuti a disposizione, ma ci sembrava necessario cominciare a portare avanti qualche discorso in merito alle lavoratrici che decidono di imbarcarsi in quella meravigliosa avventura che è la maternità. Grandi passi avanti sono stati fatti nel settore pubblico e privato per le lavoratrici dipendenti, ma il mondo delle professioniste con partita IVA rimane ancora in un limbo privo di tutele, progetti di supporto e percorsi di reinserimento nel mondo del lavoro.
Una donna deve quindi per forza rinunciare alla propria carriera nel momento in cui decide di mettere al mondo un figlio?
Sentiamo cosa ha da dirci a riguardo Dora: donna, mamma e libera professionista che crede fortemente che una mamma non debba per forza rinunciare alla propria carriera, deve sono riorganizzarsi dando altre priorità.
“Da cosa nasce questa idea?”
L’idea di pensare alle mamme, libere professioniste nasce da una necessità personale.
Essendo io diventata mamma da poco (ed essendo libera professionista) ho potuto constatare in prima persona come possa essere difficile tale ruolo, non solo per la difficoltà in sé di far conciliare tutto, ma anche (e forse soprattutto) per il contesto circostante che limita il nostro ruolo, come se la maternità fosse un ingombro, un’amputazione, come se ci rendesse meno capaci di continuare ad operare nelle nostre attività.
“Come incoraggiare le mamme presenti e future a non rinunciare ai propri obiettivi professionali?”
Nessuno nega che l’arrivo di un bebè crei “scompiglio” e cambiamento, ma bisogna pensare che la vita è fatta di continui cambiamenti e che il nostro corpo (e la nostra mente) è costantemente al lavoro per cercare un equilibrio (la nostra “omeostasi interna”).
Anche in questo caso non bisogna rinunciare al nostro futuro lavorativo ma riorientare le energie, canalizzarle in maniera differente per poter comunque raggiungere i nostri obiettivi (anche se naturalmente i primi tempi andremo un po’ più a “rilento”).
“Esistono dei percorsi che possono essere strutturati su queste esigenze?”
Sì, esistono dei percorsi per le mamme e per le aziende.
I cambiamenti al lavoro non riguardano solo il singolo ma anche l’azienda stessa è quindi opportuno che il singolo lavori personalmente affinché possa riorganizzarsi e rendersi nuovamente produttivo e che l’azienda sia pronta ad accogliere questo cambiamento.
Parliamo tanto di lavoro per obiettivi, dell’importanza di non stare lì a controllare l’orologio ma di raggiungere ciò che ci è stato prefissato nei tempi stabiliti, quindi perché questo non possiamo farlo anche con le mamme lavoratrici?
“Cosa si impara in questi percorsi?”
Innanzitutto c’è da sottolineare come siano percorsi strutturati attorno alle necessità specifiche delle neo-mamme e si cerca il più possibile di venire incontro a tutte quelle problematiche che si devono affrontare quotidianamente. Ad esempio, si può partecipare al corso insieme al proprio piccolo, si può scegliere di partecipare a tutte e cinque le lezioni o solo a quelle che trattano gli argomenti che possono essere di maggiore interesse.
Anche i temi sono stati scelti con particolare attenzione: Progettualità ed empowerment femminile; Relazioni professionali e gestione delle emozioni; Capacità decisionale e consapevolezza; Un nuovo work – life balance.
Tutti argomenti che aiutano la futura mamma a trovare una nuova dimensione lavorativa dentro e fuori casa, un momento di confronto con altre mamme e altre professioniste, un momento per creare una nuova sé che non vede limitazioni nell’essere diventata mamma ma opportunità.
Io stessa, grazie al mio ometto di tre mesi e mezzo, ho imparato sulla mia pelle l’importanza e l’efficacia di gestire bene il proprio tempo.
“A chi rivolgersi?”
Noi di GIP siamo sempre molto sensibili a queste tematiche ed è proprio grazie ai soci e ai colleghi che ho potuto mettere su un percorso che possa aiutare operativamente le mamme in questo cambiamento.
Per ogni info potete contattarmi: dora.mini@gipstudio.it e sarò felice di approfondire con voi.
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